Medicina estetica – Trattamenti corpo
Trattamenti per la caduta dei capelli
Nella pratica clinica è frequente riscontrare una sempre più evidente casistica di problemi legati al cuoio capelluto e alla caduta di capelli.
L’alopecia androgenetica (anche conosciuta come calvizie) è la più diffusa forma di calvizie, al punto che oggi ne soffrono otto uomini su dieci e una donna su quattro. Si tratta di una patologia molto diffusa e le cause possono essere molteplici: genetiche, ormonali, farmacologiche o dettate dal nostro stile di vita. E’ necessario, quindi, indagare sulle cause o sul gruppo di cause che portano a questa problematica, grazie ad una corretta e puntuale diagnosi ad personam genomica, lipidomica e ormonale, in grado di stabilire anche la velocità con cui la patologia si sta evolvendo ed individuare i rimedi che possono contrastare il fenomeno.
Prima di parlare delle metodiche oggi disponibili per contrastare il fenomeno e restituire al cuoio capelluto le condizioni originarie, è utile richiamare alcuni riferimenti di natura biologica. Il capello è costituito da una proteina chiamata “cheratina” prodotta dai follicoli presenti nella cute.
Nel momento in cui i follicoli producono nuovi capelli, quelli già esistenti cadono. In media i capelli crescono di circa 1 centimetro al mese, e mediamente un adulto ha tra 100.000 e 150.000 capelli in testa e ne può perdere fino a centinaia al giorno. Si tratta di una perdita fisiologica, che non comporta un diradamento importante e visibile.
Ogni singolo follicolo ha il suo proprio ciclo di vita sul quale influiscono diversi fattori nel corso del tempo come l’età del soggetto, le patologie, i fattori genetici, l’alimentazione, i farmaci, etc.
La percentuale di crescita e il ciclo del capello con l’invecchiamento tendono a diminuire progressivamente. La situazione diventa patologica e, quindi, bisognosa di attenzione, quando i capelli che cadono non vengono sostituiti dai nuovi, determinando, stempiature o addirittura chiazze di diradamento ben delimitate sul cuoio capelluto.
Si consiglia, dunque, al paziente di non attendere che l’area del cuoio capelluto rimanga diradata completamente: é opportuno sottoporsi ad un’analisi del capello già quando il fusto comincia ad indebolirsi. Più si inizia precocemente la terapia, maggiore sarà il risultato che si potrà ottenere.
BIOSTIMOLAZIONE
Il trattamento di biostimolazione delle aree di alopecia si basa sulla stimolazione e riattivazione del follicolo pilifero attraverso l’infiltrazione di peptidi biomimetici (che mimano i peptidi naturalmente presenti nel nostro organismo) veicolati da acido ialuronico.
Il trattamento viene eseguito attraverso microaghi che lasceranno una serie di piccoli pomfi, al pari di una biostimolazione del viso. Successivamente, si effettuerà un leggero massaggio locale per stimolare e favorire la diffusione delle sostanze biostimolanti all’interno del cuoio capelluto.
La seduta ha una durata di circa 15’e permette la ripresa immediata delle attività; il numero minimo di sedute è di quattro trattamenti ogni due settimane.
La biostimolazione favorisce l’idratazione e il nutrimento del cuoio capelluto, l’eliminazione della forfora a lungo termine, la prevenzione della caduta dei capelli e la ricrescita degli stessi. Inoltre, viene esercitata un’attività di contrasto dei radicali liberi così da prevenire i danni cellulari dei capelli dovuti a stress, esposizione a raggi UV e fattori ambientali.
Per ottenere risultati pienamente soddisfacenti si consiglia di non attendere che l’area del cuoio capelluto rimanga diradata completamente, ma di sottoporsi ad un’analisi del capello quando il fusto comincia a indebolirsi. Più è precoce la terapia, maggiore sarà il risultato ottenuto.