Chirurgia maxillo-facciale

Disfunzione ATM

I disturbi che possono interessare l’articolazione temporo-mandibolare o cranio-mandibolare sono sorprendentemente comuni e possono derivare da un’ampia gamma di cause come traumi, artrite, mancanza di denti o altro.

Disturbi dell’articolazione temporo-mandibolare

L’articolazione temporo-mandibolare (ATM) è la struttura che permette il movimento della mandibola in apertura, chiusura, di lato e ‘in avanti’. Il suo funzionamento è quindi strettamente correlato al parlare e masticare senza difficoltà.
E’ un’articolazione posizionata immediatamente di fronte alle orecchie e perché funzioni senza difficoltà richiede la perfetta coordinazione ed allineamento di tutte le strutture coinvolte (denti, ossa, legamenti, muscoli, ecc) di entrambi i lati.
Le dolenze dell’articolazione temporo-mandibolare sono la causa più comune di dolore non-dentale nella regione orofaciale ed interessano il 10% delle donne e il 6% degli uomini di tutte le età.

Le persone che soffrono di questo disturbo riferiscono una sintomatologia caratterizzata da dolore alla palpazione a livello dell’orecchio o immediatamente davanti, talvolta trasmesso alla mandibola e alla testa. Spesso avvertono dei rumori articolari (“click”), in particolare crepitii, riferiscono riduzione della motilità mandibolare durante l’apertura della bocca e dolore nell’esecuzione dei normali movimenti come spostare in avanti la mandibola.
Ad aggravare il problema, fattori emotivi quali lo stress possono causare il digrignamento dei denti che nel tempo danneggia l’ATM. Nei casi più seri si arriva alla degenerazione progressiva della cartilagine articolare e ad alterazioni dell’osso subcondrale.
Tutto ciò naturalmente influisce negativamente sulla qualità di vita.

La diagnosi

Una corretta e tempestiva diagnosi permette di poter impostare un corretto trattamento; troppo spesso, infatti, questi pazienti sono curati con farmaci antinfiammatori o con antidepressivi. Lo specialista chirurgo maxillo-facciale, che ben conosce anatomia e funzione di tutte le strutture coinvolte, è in grado di individuare le cause responsabili dei disturbi articolari. Risulta evidente l’importanza di un continuo aggiornamento da parte del professionista in un settore in continua e rapida evoluzione.
L’esame più affidabile è quello della risonanza magnetica, che permette di ben evidenziare temporalmente i movimenti del condilo in rapporto al disco articolare e la presenza di degenerazione discale o condilare.
Importante è eseguire l’esame a bocca aperta in MASSIMA apertura e a bocca chiusa; con proiezioni sagittali e coronali al fine di poter ottenere il maggior numero di informazioni sullo stato dell’articolazione.

I trattamenti

La TERAPIA dei disturbi dell’ATM è a tutt’oggi controversa soprattutto quando la gravità della disfunzione non è tale da giustificare interventi aggressivi.
Tuttavia, a seconda del tipo e dalla severità del disturbo della ATM, i trattamenti consigliati sono:

    • fisioterapia (esistono specifici esercizi che il paziente deve eseguire con regolarità per favorire la coordinazione delle articolazioni e prevenire o risolvere i sintomi);
    • terapia farmacologica (importante è seguire il paziente nell’utilizzo dei comuni antidolorifici, ma soprattutto nella gestione di terapie specifiche di sostegno);
    • bite (paradenti) appositi e su misura del paziente;
      • artrocentesi (consiste in una tecnica chirurgica eseguita in regime ambulatoriale per “lavare” con soluzione fisiologica l’articolazione e ripristinare il normale contenuto articolare);
      • ciclo di infiltrazioni intra-articolari con acido ialuronico per “lubrificare” l’articolazione;
      • tossina botulinica;
      • trattamenti occlusali;
      • chirurgia articolare;
      • chirurgia ortognatica.
Chiama per prenotare un appuntamento